Dico questo, affinchè non avvenga che qualcuno trovi difficoltà ad ammettere le tesi del primo Capitolo, perchè sa o sospetta fondatamente, che poi le cose in realtà sieno diverse. A cagion d'esempio accade sovente, che qualcuno non sappia intendere la dimostrazione evidentissima del moto proprio del Sole; perchè è anticipatamente convinto che il Sole stia fermo. Ma se si riflettesse che è vero il moto apparente del Sole, ed è vera anche la sua quiete reale; e che da prima si parla unicamente di quello, e poscia si passa a dimostrar questa; ogni difficoltà sparirebbe all'istante.
*10. Realtà ed apparenze fisiche. - Alcuni poi non veggono, come si possa in Fisica parlare della verità reale, e distinguere le apparenze vere dalle false; mentre, secondo ciò che abbiamo accennato nei Prolegomeni (2. III), i Fisici non si interessano che della rappresentazione dei corpi; né vanno a cercare, se in questi la estensione per esempio, o il moto, vi sieno in realtà, o solo apparentemente. Il che è verissimo. Ma si noti che nella realtà stessa relativa ed empirica dei corpi, si ritrovano delle cose costanti ed uniformi, e delle passeggiere e fuggevoli; quelle sono reali, non assolutamente, si intende, ma solo relativamente; queste sono anche relativamente illusorie. Ma non basta. Quando il Fisico à ritrovato che un fenomeno non è un sogno, o un giuoco della sua imaginazione, va anche più oltre, e cerca se quella cosa, che in tal fenomeno vero apparisce esser cagione di un'altra, sia veramente tale.
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