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      5°. L'arco (SV) intercetto fra il punto sud (S) e l'arco (AV) di altezza, si denomina con voce arabica azzimutto dell'astro.
     
      III. COROLLARII.
      1°. Ogni circolo verticale è massimo. È massimo quel circolo di sfera, il cui piano passa pel centro di questa. Ora la linea, che congiunge zenit con nadir, è verticale (13. IV. 6a 7a); e però passa per qualche raggio terrestre (14. II. 4°), e quindi anche pel centro della Terra. Ma il centro della Terra è centro anche della sfera stellata. Dunque il piano del circolo verticale traversa il centro della sfera stellata, e quindi per la sua intersezione con questa determina in Cielo un circolo massimo.
      2°. Ogni circolo verticale è perpendicolare all'orizzonte. Giace nel circolo verticale, anzi ne è diametro, la retta che congiunge zenit con nadir; e questa è perpendicolare all'orizzonte. Ma un piano, in cui giace una retta normale ad un secondo piano è perpendicolare a questo piano medesimo. Dunque il circolo verticale è normale al piano dell'orizzonte.
     
      IV. SCOLII.
      1°. L'altezza di un astro si computa, contando zero sull'orizzonte (in V) e 90° allo zenit (Z).
      2°. L'azzimutto si valuta, chiamando zero il punto sud (S), e procedendo a contare per ovest verso est (ossia colla direzione S O N E).
     
      16. Moto diurno della sfera stellata.
      Fa parte dell'aspetto, che di sè offre l'Universo, quel grandioso movimento che ci si mostra in tutti quanti gli astri. E di questo appunto passeremo a parlare.
     
      I. TEOREMA.
      La sfera stellata, secondo tutte le apparenze, giornalmente si volge con moto uniforme da est ad ovest, intorno a due suoi punti diametralmente opposti.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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