Poniamo che quest'ultimo si ritrovi, fra il 4 ed il 5. Ebbene; a valutare di quanti decimi la detta estensione supera il 4, si fa scorrere il nonio (D'E') lungo la misura (A'C') in modo che il suo zero (D') tocchi il secondo estremo (n) della estensione medesima; e quindi si guarda quale unità del nonio coincida con una qualunque delle unità della misura (A'C'). Il numero rappresentante questa unità sarà il numeratore della frazione cercata, ed il numero delle parti, in che il nonio stesso fu scompartito, ne sarà il denominatore. Imperciocchè principiando a contare dal punto di coincidenza e procedendo verso sinistra, si vede che le divisioni del nonio rimangono addietro rispetto a quelle della misura di 1, di 2, di 3,... decimi. Però supponendo che l'ottava divisione del nonio coincida con una della misura, è chiaro che, dallo zero (D) del nonio, alla quarta divisione della misura, correrà l'estensione di 8 decimi della unità della misura medesima, e quindi l'estensione (mn) da misurarsi è 4,8. Quello che si è detto di una misura rettilinea, può similmente ripetersi di un arco graduato: e però sul circolo interno dello strumento sopra (1°) descritto, non vi è il solo zero che abbiamo più volte nominato, ma un vero nonio. Anzi spesso di questi nonii ve n'à più d'uno.
3°. [vedi figura 014.gif] Affinchè poi l'astro a cui si mira, si ritrovi esattamente sulla prolungazione dell'asse del cannocchiale, dentro di questo s'incassa un anello (fig. 14.) di ottone, in cui sono tesi cinque o anche sette fili finissimi (che prima erano di ragno ed ora si fanno di platino) verticali e traversati da un altro simile filo orizzontale.
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