Questo strumento si colloca in modo che l'asse del canocchiale passi esattamente per l'incrocicchiamento (a) del filo orizzontale col mediano dei verticali, perciò l'astro, quando apparisce in questo incrocicchiamento medesimo, sta sicuramente nel detto asse. Si avverta che di notte questi fili, perchè sien visibili, debbono essere illuminati artificialmente. [vedi figura 015.gif]
IV. PROBLEMA.
Determinare l'altezza (15. II. 4a), e l'azzimutto (15. II, 5a) di un astro.
Risoluzione. È evidente (fig. 15.) che la posizione di un astro qualunque (A) in un dato istante sarà onninamente determinata, ove se ne conosca l'altezza (AV) e l'azzimut (SV). Ora questi due archi possono misurarsi grande facilità ed esattezza con uno strumento analogo a quello che abbiamo in parte sopra (III. I°) descritto. Da questa descrizione medesima apparisce, come l'altezza (AV), dell'astro si possa leggere direttamente sul circolo graduato col solo guardare incontro a qual grado di questo risponda lo zero del nonio del circolo interno. Non resta dunque che a determinare l'azzimutto. A tale scopo, sul piede dello strumento (fig. 16.) posa orizzontalmente un altro circolo graduato (QR): di più il perno orizzontale, che dal centro (C) del circolo verticale esterno (DE) va a posarsi sull'asta verticale che si solleva dal piede dello strumento medesimo, è raccomandato ad un anello o tubo metallico che abbraccia o veste esattamente l'asta medesima. Con ciò il circolo verticale (DE) può successivamente passare per tutti i possibili piani verticali.
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