Siccome poi a questo tubo è annesso un braccio orizzontale, portante sulla circonferenza del circolo orizzontale una piastretta (n) divisa a mo' di nonio; così ogni passo che si faccia fare al circolo verticale (DE) col ravvolgerlo intorno il suo diametro pur verticale, sarà da questo nonio medesimo (n) indicato sul circolo orizzontale (QR). Or bene; poniamo che lo strumento sia collocato in modo che quando si mira al punto sud, lo zero del nonio (n) della detta piastretta, risponda allo zero della graduazione del circolo orizzontale (QR). È manifesto che col girare il cannocchiale (OC) affine di mirare l'astro (A) lo zero del nonio medesimo (n) scorrerà per tanti gradi del circolo orizzontale, quanti appunto ne vale l'azzimut dell'astro. Solamente ad esser certi che in tale ravvolgimento lo strumento non si è mosso affiato, sarà espediente che al piede suo sia annesso un altro canocchiale (NS), il cui asse sia parallelo al diametro del circolo orizzontale che passa per lo zero della graduazione di questo. Finchè l'asse dei canocchiale inferiore giace nella retta che congiunge nort con sud, certamente il grado segnato dal nonio inferiore è l'azzimut cercato.
[vedi figura 016.gif]
*18. Depressione dell'orizzonte, e conclusione del presente Articolo.
A compire in qualche modo ciò che è più interressante a sapersi intorno all'aspetto, sotto il quale ci si offre l'Universo; non rimane che fare un'avvertenza sulle varietà che presenta l'orizzonte ad osservatori collocati a diverse altezze e un brevissimo epilogo di tutto l'Articolo.
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