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      Dacchè ogni retta (OS), che partendo dall'osservatore, va all'orizzonte sensibile celeste, fa in prossimità della Terra un angolo (BmS), assai bene apprezzabile, con una retta (CR', oppure nB), che va all'orizzonte razionale. Ora due rette, che partono da un punto terrestre, o prossimo alla Terra, e fanno fra loro un angolo sensibile, per quanto si prolunghino, non diventeno mai, neanche solo sensibilmente, parallele. Dunque in tal caso i due orizzonti (il razionale e il sensibile) ànno fra loro una distanza graduale (BS), indipendente dalla grandezza relativa della Terra.
      2°. Anzi questa distanza medesima, che chiamasi depressione dell'orizzonte, e si valuta collo strumento (13, II.), chiamato settore di depressione, questa, dico, è tanto più sensibile, quant'è più alta la stazione, da cui si mira l'orizzonte (cioè quanto On>O'n', tanto AH>A'H'). Imperocchè allora solamente l'orizzonte sensibile si confonde veramente, ma apparentemente col razionale, quanto l'angolo (HOS) fatto dalle due rette (OH, OS), che dall'osservatore vanno a due punti cardinali opposti, fanno fra loro un angolo ottusissimo; uguale cioè, almeno sensibilmente, a 180°: il che non avviene, che alla superficie del mare o in prossimità di essa. E questo spiega come possa avvenire che quanto più un aeronauta si solleva, tant'è più grande la porzione (aebw>a'e'b'w') di Terra, che esso vede; ma tanto anche gli appare più piccola la Terra (HOS < H'O'S') medesima; e tanto più ancora l'orizzonte sensibile, (OH) si deprime sotto al razionale (CR ossia BA). Questa depressione è sempre una piccola cosa, e sembra che non possa superare i due gradi: perchè le sollevazioni, alle quali noi possiamo pervenire, fossero pure di sette od otto mila metri (come la massima di Gay-Lussac), non sono poi un gran che in confronto alle dimensioni assolute della Terra.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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