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      Inoltre, siccome l'asse della Luna non è perpendicolare sul piano dell'ecclittica, ma intanto va parallelo a se stesso; così è chiaro che debba mostrarsi alla Terra ora una porzione del disco lunare più vicina ad un suo polo, ed ora la porzione opposta. Finalmente, se la Luna offre sempre la medesima faccia al centro della Terra, non può dalla superficie terrestre vedersi, durante, il suo corso diurno, sempre esattamente il disco medesimo. Perchè al suo nascere e tramontare, l'osservatore le resta, direi quasi, un poco sopra, al suo passare invece al meridiano, l'osservatore la vede di sotto in su.
     
      IV. DEFINIZIONI.
      Stabiliti tutti questi fatti, è opportuno annunciare i nomi che sono stati adottati ad indicarli con brevità.
      1°. Il circolo di sfera celeste, cui sembra percorrere la Luna pel moto suo proprio, è detto orbita lunare apparente.
      2°. I due punti dell'orbita lunare, che si trovano uno alla massima, l'altro alla minima distanza dalla Terra, sono chiamati rispettivamente apogeo, e perigeo.
      3°. La linea che li congiunge si denomina linea degli absidi.
      4°. I punti, nei quali l'orbita apparente della Luna taglia in due parti uguali l'ecclittica, vengon chiamati nodi: ascendente quello, cui trapassato, la Luna si innalza ed ascende a percorrere i circoli più sollevati sull'orizzonte, discendente l'altro
      5°. Sappiamo (II. 3°), che i nodi scorrono lunghesso l'eclittica. Ebbene: questo moto à nome: retrogradazione dei nodi.
      6°. Il moto della Luna per l'orbita sua apparente vien detto rivoluzione periodica.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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