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      Dichiarazione. I. Già è stato accennato che i pianeti inferiori or vanno innanzi, ed ora tengon dietro al Sole. Ma questo certamente non può avvenire, senza che essi scorrano pel Cielo talora secondo l'ordine dei segni, dal quale non si diparte mai il Sole, e talora contro l'ordine medesimo. Inoltre, questi, come è naturalissimo, non cangiano direzione tutt'ad un tratto, ma dopo una fermata più o meno lunga, ossia dopo essersi mantenuti nelle loro massime elongazioni ad una costante distanza dal Sole, imprendono a muoversi prima lentamente, poi velocemente; quindi principiano a ritardare sempre più il loro movimento; e finalmente, fanno un'altra fermata; e così di seguito. II. Anche pianeti superiori, benchè in complesso percorrano un'orbita intera; ciò non ostante a quando a quando fanno mostra di soffermarsi, ossia mantengonsi ad una costante longitudine, per alquanto tempo. Ma poi, retrocedono di alquanti gradi, prima con maggiore, e poscia con minore velocità; finchè si fermano un'altra volta. Dopo ciò riprendono a muoversi, ma con moto diretto; e, percorso (col solito aumento e successivo decremento di velocità) un arco maggiore di quello che compirono con moto retrogrado, tornano a fermarsi da capo: e via discorrendo. III. I satelliti si diportano verso il loro primario a un di presso come i pianeti inferiori verso il Sole. Considerato il loro moto un poco all'ingrosso, essi non si dipartono dal loro primario; e però compiono con esso il giro dello zodiaco, con esso (finchè è stazionario) rimangono nella stessa parte di Cielo, e con esso (quando è retrogrado) ritornano indietro.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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