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      II. Parimenti i pianeti superiori, essendo (come sappiamo) o afelii o perielii, debbono per ciò stesso essere ora più lontani, ed or più vicini alla Terra. Ma, anche senza questo, è esplorato che tutti nella congiunzione offrono un disco di minor diametro, che nella opposizione. A cagion d'esempio nel primo caso Marte è 4", Giove 30", Saturno 16"; ma nel secondo caso Marte è 18", Giove 46", Saturno 20". Dunque in congiunzione sono apogei e perigei in opposizione. Finalmente facciamo pure, che essi si mantengano ad una costante distanza dal Sole: poichè il Sole medesimo ora si avvicina ed ora si allontana dalla Terra, debbono essi medesimi passare per questa stessa varietà di distanza. Dunque non solo nella rivoluzione sinodica; ma, e per la disuguaglianza della distanza del Sole dalla Terra, e per la disuguaglianza della distanza loro dal Sole, debbono, durante la loro rivoluzione periodica, essere più volte apogei e più volte perigei.
      3. Tutti i pianeti sono dotati di moto di rotazione.
      Dimostrazione. I. In tutti i pianeti si veggono delle parti meno chiare, o delle ombre chiamate macchie. Ora in tutti parimenti si osserva, che tali macchie si traslocano in modo da costringerci a dedurne, che i pianeti girino intorno a sè stessi; che cioè sieno dotati di un moto di rotazione o di vertigine intorno ad un loro asse.
      4. I pianeti inferiori passano per le fasi, ed i satelliti soffrono le eclissi.
      Dimostrazione. I. I pianeti inferiori, a ben riguardarli, non ci offrono un intero disco circolare, che nella congiunzione superiore: ma innanzi e dopo di questa al disco lucido manca una porzione, talora assai grande.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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