III. Sorse più tardi Galileo, e riconosciuto questo sistema, come in tutto conforme alle sue scoperte, se ne fanatizzò; e rendutosene troppo caldo ed imprudente patrocinatore, gli diede subitamente gran voga. Esso prese di fronte con un ardire senza freno tutti i dommi degli aristotelici.(18) Opponeva loro la stella che nel 1572 apparve in Cassiopea, e sparì dopo 16 mesi, e l'altra stella apparsa nel 1604, quali corpi nuovi e variabili generati nelle immutabili ed inalterabili sfere celesti; mostrava col suo occhiale le macchie del Sole e della Luna, evidenti imperfezioni della perfettissima materia eterna; facea valere la sua felice scoperta dei satelliti di Giove, i quali non circolano certamente intorno alla Terra, come una irrepugnabile analogia; e trionfava spiegando colla più grande semplicità le fasi, e le doppie congiunzioni dei pianeti inferiori manifestatesi al suo telescopio.
IV. Frattanto il sistema copernicano ebbe un altro validissimo sostegno in Kepler, il quale, eliminati gli epicicli, gli eccentrici, e i circoletti, spiegò le relative anomalie colle orbite ellittiche. Allora fu che la diserzione dai pregiudizii degli Scolastici non ebbe più ritegno veruno; e in pochi anni il sistema tolomaico perdè ogni seguace di vaglia.
V. Quando più tardi si fece la scoperta della nutazione dell'asse, e della aberrazione, se ne assegnò una facile spiegazione, ricorrendo alla velocità delta luce confrontata con quella della Terra, ed alla supposizione di un piccolo barcollamento della Terra medesima; del quale posteriormente, si è ritrovata perfino la cagione.
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