Nella seconda invece è esposta a noi quella faccia medesima, che viene illuminata dal Sole; o ciò che è lo stesso, in quel tempo girano al di là del medesimo. Finalmente nelle elongazioni massime non è rivolta alla Terra, che una posizione della lor faccia lucida, ed una porzione dell'oscura: perchè allora da quella metà di orbita, che rimane al di là del Sole, passano all'altra che resta di qua, e viceversa.
Dimostrazione della 2a parte.
I. Sebbene sia vero, che ogni pianeta à il suo afelio e perielio (27. I. 1°); ciò non ostante valutando anche così alla buona la varia distanza di ciascun pianeta dal Sole, apparisce che essi circolano più veramente intorno al Sole, che intorno alla Terra. Giove fra gli altri, intanto che passa per distanze assai disugnali dalla Terra, si mantiene sempre quasi alla stessa distanza dal Sole.
II. Coi fatti consuona il ragionamento. Ed in prima, essendo la Terra dotata di moto di rivoluzione come se i pianeti circolassero intorno ad essa, il loro movimento sarebbe risultante di due altri, uno intorno alla Terra, e l'altro con questessa intorno al Sole. Tal moto non sarebbe assurdo, se solo con esso si conciliassero i fatti; ma quando questi si spiegano assai bene con un moto molto più semplice, quale è quello di ciascun pianeta primario intorno al Sole centrale e fisso, diventa strano il supporre quel primo.
III. Si aggiunga inoltre la maggiore ragionevolezza, che si ritrova nell'ammettere, che i pianeti si ravvolgano piuttosto intorno ad un astro tanto più grande, e da loro differente, che intorno alla Terra, a cui si rassomigliano in tutto il resto, e la quale è della maggior parte di loro più piccola.
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