1°. Gl'incommodi, ai quali soggiacque Galileo, furono (per quei tempi) assai leggieri, e ben meritati; e molti di essi non ebbero ragione di pena, ma furono misure necessarie ad impedire, che si rinnovassero le solite imprudenze.
2°. Il sistema copernicano non fu condannato in veruna delle forme tenute dalla Chiesa, per dichiarare una proposizione o eretica, o prossima all'eresia; anzi fu esplicitamente permesso a Galileo di trattarne sotto l'aspetto di un'ipotesi: e a quei tempi non era certamente una tesi.
3°. La proibizione dei libri, che ne trattavano, non equivaleva ad una definizione dommatica; ma fu una precauzione salutare, diretta a cessare gli scandali e tranquillizzare le coscienze.
III. ALTRO SCOLIO.
È cosa assai dolorosa, che continuamente, ed anche dai cristiani si dimentichi che il primissimo bisogno dell'uomo è l'acquisto della felicità interminabile, e che la scienza è fatta per la Religione, e non questa per quella; e però è sempre espediente, anzi doveroso arrestare per un momento il troppo rapido progresso delle scienze, quando non c'è altro mezzo per impedire che esso, non certo per se medesimo (chè ciò non è possibile), ma per qualche abuso ed eventualità straordinaria, riesca d'inciampo alle coscienze, e di nocumento alla Chiesa.
ARTICOLO III
REALE SISTEMA PLANETARIO
46. Nozioni preambule.
Ma come si spiega l'afelio ed il perielio? Vi è qualche nesso fra queste anomalie, e la velocità varia di un pianeta nell'orbita sua? I pianeti a quale distanza dal Sole si trovano realmente?
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