Vi à egli una qualche relazione fra quella distanza e la loro rivoluzione periodica? Ecco quattro domande, che meritano una risposta, la quale ci faccia fare un altro passo nella cognizione del sistema reale del Mondo. Anzi la risposta non può darsi senza premettere alcune nozioni.
I. SCOLII.
1°. L'indice di un oriuolo, se abbia la punta alquanto distante dalla mostra, segna mezzo minuto dopo l'ora XII per un osservatore, che lo guardi stando a sinistra, e mezzo minuto prima per un altro che lo osservi da destra. Non altrimenti i pianeti, i quali, sebbene sieno variamente distanti dalla sfera stellata, ci appariscono ciò non pertanto, collocati sopra di essi. Dacchè ad osservatori collocati in paesi diversi sembrerà, che essi occupino siti differenti nel Cielo. Infatti ogni osservatore dovrà necessariamente riferire un pianeta in quel sito di Cielo, a cui perviene la retta indefinita che congiunge il pianeta stesso coll'occhio suo. Ora le linee, le quali partono da osservatori collocati in differenti stazioni sulla Terra e le quali trapassano pel centro di un dato pianeta, dovranno segnare nel Cielo altrettanti punti diversi.
2°. Per ovviare agli inconvenienti che debbono derivare da tanta discordanza di apparenze, si è convenuto di attribuire al pianeta quell'unico sito di Cielo, cui esso mostrerebbe di occupare in riguardo ad un'unica stazione concordemente determinata. Ora tale stazione si è convenuto (e Ipparco stesso la determinò) che sia il centro della Terra.
3°. È manifesto, che pel moto diurno della Terra, uno stesso osservatore dovrà, durante un giorno siderale, vedere un medesimo pianeta in diversi siti; e che il pianeta, se non si muovesse, dovrà tornare ciascun giorno a ripassare per gli stessi punti di Cielo.
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