48. Altre nozioni preambule.
Il fenomeno della parallasse non è il risultato solamente della rotazione diurna della Terra, ma anche della rivoluzione annua.
I. SCOLIO.
Un pianeta P (fig. 51.), ancorchè stesse fermo, non compiesse cioè una rivoluzione per l'orbita sua MN, dovrebbe ciò non ostante mostrare un movimento annuo, in virtù del moto stesso della Terra.
Avvegnachè, stando questa in T, il pianeta apparirebbe in H; passando la Terra in U, sembrerebbe che il pianeta andasse in A; e questo si mostrerebbe in K, pel traslocarsi della Terra in V. E infatti da ciò provengono (42. III. 3°) le stazioni, ed i moti retrogradi dei pianeti superiori. Non così, se il pianeta fosse riguardato da un osservatore collocato sul Sole, che sta fermo al centro S del sistema. In tal caso, finchè esso rimane in P, sarebbe sempre veduto in A.
II DEFINIZIONI.
1°. [vedi figura 051.gif] È stato denominato sito geocentrico quello, cui sembra occupare in Cielo l'astro veduto dalla Terra.
2°. Si dice sito eliocentrico quel punto di Cielo, che si vedrebbe occupato da un astro, che fosse riguardato dal Sole.
3°. La distanza fra il sito geocentrico e l'eliocentrico è chiamata parallasse annua.
4°. Si denomina angolo parallatico quello (SPT) formato dalle due rette che, partendo una dal centro della Terra, e l'altra dal centro del Sole, si rincontrano al centro dell'astro, e vanno oltre.
III. TEOREMA.
Tutta l'orbita della Terra in confronto al Cielo è un nonnulla.
Dimostrazione. Imperocchè i punti di sfera stellata, ai quali successivamente si dirige nel corso dell'anno l'asse della Terra, sebbene debbano trovarsi disposti sopra una circonferenza uguale all'eclittica, ossia del diametro di 300 milioni di kilometri, ciò non pertanto si confondono tutti in un punto solo.
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