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      Essa dunque (E) passa una volta dentro l'orbita di Mercurio, e l'altra molto al di là dell'orbita dell'ultimo planetoide Dori, e vicino a quella di Giove.
      20°. Quanto alle comete potrebbe bastare quello che abbiamo detto delle quattro, le quali sono certamente periodiche; perchè il loro ritorno è stato prima predetto, e poi esattamente avverato. Ma per dire qualche cosa della grandezza stessa delle loro code e della loro celerità, aggiungeremo qualche altra notizia. La più ampia delle due code della cometa del 1861 avea un diametro trasversale di un milione abbondante di kilometri, ed una lunghezza di 17 milioni, l'altra coda era lunga kilometri 37 milioni. Essa medesima avea una velocità 100 volte maggiore di quella dei proiettili, cioè di 5 kilometri a secondo. Assai più celere è la cometa del 1858, la quale à una coda lunga 37 mila milioni di kilometri. La coda della cometa del 1811, la quale si reputa la più grande di. tutte, era nientedimeno kilometri 160 mila milioni.
      21°. Per farsi un'idea dell'immenso viaggio che fanno le comete esterne, quelle cioè che ànno il loro afelio al di là di Nettuno, si rifletta che quella del 1811, dopo essere venuta a circolare intorno al Sole, deve dilungarsene di ben 69 mila milioni di kilometri, ossia deve andare circa 15 volte più in là di Nettuno. Quella, che tutti vedemmo cinque anni fa, veniva dall'enorme distanza di 230 mila milioni di kilometri; e perciò, sebbene essa credasi la più celere di tutte, impiega 2338 anni a compire l'orbita sua.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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