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      E questa lor luce donde proviene? È forse una fiamma? Finchè non si era scoperta la luce elettrica, che tutti oramai conoscono, e non si era ottenuta luce, che per mezzo delle combustioni, non si potè pensare ad altro sulla luce del Sole e delle stelle. E si congetturò che il Sole fosse composto di una sostanza infiammabile, la quale bruciasse continuamente fin dal giorno della creazione, senza che si potesse per altro avvertire in essa veruna diminuzione, per lo sterminato suo volume. Del resto le macchie solari non esser altro, che grandi depositi di cenere o della sostanza residua dalla combustione. Ma oggidì si sospetta più ragionevolmente, che lo splendore del Sole e delle stelle, non provenga da una cagione diversa da quella, che fa brillare una luce così viva fra due carboni, che comunicano con un apparato elettromotore; o che scocca e sfavilla fra le nubi temporalesche nel lampo e nella saetta. Anzi i moderni ritengono che il Sole sia un corpo opaco, e oscuro rivestito tutto intorno da una come atmosfera risplendentissima, cui chiamiano fotosfera; la quale, offrendo alcune discontinuità, lasci vedere qui e colà il corpo oscuro sotto stante; e, quindi le macchie solari.
      IV. Ma non è, questa sola la cosa, che resta a sapersi delle stelle, e sulla quale si dispiega l'attività e la intelligenza dei dotti viventi. Al presente si ricerca che cosa sieno i sistemi delle stelle multiple (36. I. 10°) e quali le leggi dei movimenti loro; in che differiscano realmente dalle altre le stelle ad aureola (36. I. 9°); se vi sia di fatto in Cielo una materia sparsa, la quale vada continuamente agglomerandosi qui e colà per formare gli astri, che costituiscono le nebulose (36. I. 6°); se il Sole, trascinandosi appresso tutto il corteggio dei pianeti che formano il nostro sistema, compia realmente una grande rivoluzione intorno a un punto, che sembra trovarsi nelle Pleiadi.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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