Con ciò essa descrive la superficie di un cono avente per base l'asse stesso di visione. La circonferenza di tal base rappresenta l'iride interna. Finalmente s'imagini una terza retta (Oe); la quale, tenendosi parimente fissa nel punto stesso (O), e costantemente inclinata all'asse di visione di un angolo (COe) uguale a 54°, giri intorno all'asse stesso, come l'antecedente. Con ciò essa segna sulle nuvole una curva occupata dall'iride esterna. Dal che consèguita che l'iride interna non può vedersi, se non quando il Sole è molto basso. L'arco interno è largo più di 2°, l'esterno è quasi 4°; la distanza poi, che li separa, è circa 8°. Ma inoltre si avverta, che i colori di ciascuna delle due iridi concentriche sono rosso, aranciato, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. Ma la disposizione di essi è inversa. Poichè l'interna à nella sua zona più bassa o nella concavità il violetto, e nella più alta il rosso; viceversa l'esterna.
[vedi figura 063.gif]
5°. [vedi figura 064.gif] Il fenomeno dei miraglio (fig. 63.) consiste in ciò, che gli alberi (A), le case, i villaggi alquanto elevati, e posti al di là di una certa distanza, paiono isolette con sotto le loro immagini capovolte, e fluttuanti. Talora invece (fig. 64.) un uomo sembra raddoppiato, apparendone sotto i suoi piedi l'imagine capovolta. Ma questa apparenza, allontanandosi l'individuo, cangia; mentre tanto il suo corpo, come la sottovolta imagine sembrano tagliati successivamente sempre più su. Dacchè prima mancano i talloni ad ambidue; poi mancano loro le gambe, congiungendosi esse ginocchio a ginocchio; quindi le due apparenze si riuniscono al femore; più tardi alla vita, poscia non appariscono più che due teste una sotto l'altra, e finalmente sparisce ogni cosa.
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Sole
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