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      20°. Si dicono, con vocaboli derivati dall'arabo, mussoni, o monsoni certi venti periodici, i quali nell'oceano indiano dal Novembre all'Aprile sono un mite greco o SE, e dal Maggio all'Ottobre sono un forte libeccio o SO.
      21°. Anche il Mediterraneo ą i suoi venti periodici, i quali si estendono fino all'Italia ed alla Grecia, e nell'inverno sono un NE o greco, in estate poi sono un ponente, ossia O. Questi erano cogniti anche agli antichi, i quali da etesios annuale, chiamavanli etesie, o venti etesii.
      22°. Questo vento estivo di ponente vien denominato zčffiro.
      23°. I venti periodici, che sulle spiagge in certe ore vengono dal mare, si domandano brezza marina; e quei, che in altre ore vengono dal continenti, si appellano brezza di terra.
      24°. Un vento irregolare ed impetuoso, che agita e sconvolge le acque del mare, si denomina burrasca.
      25°. Quello poi, che in terra rompe ed abbatte ciņ che gli si para dinanzi, č chiamato bufera.
      26°. [vedi figura 070.gif] Il turbine detto anche turbo, o turbico, o nodo di vento č un impetuoso avvolgimento dell'aria, la quale con grandissima velocitą si muove in giro, e quasi in forma di ruota.
      27°. Al turbine ordinariamente si associa la tromba marina, o di acqua. Infatti talora accade (fig.70.) che una nube squarciata discenda impetuosamente in basso, intanto che la sottoposta acqua, elevandosi in una montagnetta spumeggiante, par che si unisca all'acqua discendente; ma l'ascendente, salita che sia in forma di colonna a grande altezza, si spande in un largo spazio, e poi piomba sul mare con gravissimo pericolo di chi passa colą dappresso.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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