Dei venti d'impulsione somministra l'esempio il soffietto medesimo, ché al chiuderlo produce un vento, il quale si propaga nel senso stesso, in cui soffia.
* 64. Conclusione dell'Articolo.
Se la procella e l'uragano portano lo sterminio, e la desolazione sopra la faccia della Terra; se la burrasca coi suoi turbini fa in pezzi i navigli, o li seppellisce tutti interi nel fondo dei mare; se la bufera abbatte gli edificii; se la brezza ci reca una nebbia malsana, o una brina dannosa alla vegetazione; se lo scirocco è foriero di umidità e di malattie; se il fulmine uccide uomini ed animali, chi avrà il diritto di biasimare il governo del Signore? Non è abbastanza sorprendente lo spettacolo della Natura, per convincerci che il suo Autore sapientissimo, buonissimo e potentissimo non può aver fatto veruna cosa la quale sia veramente un male; e che debbono bene avere la loro grande utilità anche quelle poche leggi fisiche, le quali ci appariscono dannose e crudeli? Si sono bilanciati questi mali, così palesi e lamentati, coi beni spesso ignorati e generalmente occulti, che ne derivano o vi si associano? I venti moderati distribuiscono la pioggia; spingono le vele de' bastimenti e le ali de' mulini; mescono le varie sostanze, che continuamente esalano nell'aria, non che i prodotti della respirazione degli animali, degli assorbimenti de' vegetali, e delle combustioni. I venti impetuosi agitano profondamente l'aria dell'atmosfera, e le acque degli oceani per impedirne la putrefazione; traggono giù nel suolo a fecondarlo quei principii, che sarebbero micidiali agli esseri animati; mettono un giusto equilibrio nella distribuzione di quel fuoco misterioso, e più utile assai di quello che finora se ne sappia, il quale si appalesa nel fulmine.
| |
Articolo Terra Natura Autore
|