8°. Quello splendore, che mandano le acque del mare agitate dai remi, suol dirsi fosforescenza.
II. SCOLII.
1°. Nel periodo di ore 24, e 50 minuti si ànno due flussi, e due riflussi.
2°. Nel Marpacifico in vicinanza di Ottaiti la marea non supera 32 centimetri; quando tra la Nuovaghinea e l'Australia eccede i tre metri e mezzo. Nell'Oceano atlantico è di soli centimetri 41 alle isole Martiniche, si avvicina a 6 metri a Calais, ed a Sammalò giunge a ben 15 metri. Nell'Oceano boreale vicino al Caponord è poco più di 2 metri e mezzo, e nella baia di Hudson si eleva a metri 5,2. Nel Mediterraneo ad Algeri non arriva a 9 centimetri, non oltrepassa 32 a Napoli ed a Tolone; a Venezia l'alta marea giunge ad un metro e 14 centimetri.
3°. La corrente equatoriale à la velocità di quasi un chilometro ad ora. Essa osservasi nell'Oceano atlantico e si trova di nuovo nel Marpacifico; donde s' inoltra nel mare delle Indie per lo stretto dell'isola di Giava: indi si ripiega sulla punta meridionale dell'Affrica, e si mostra di nuovo nell'Oceano atlantico dirigendosi verso le coste occidentali dell'America, e riunendosi al suo primo corso per lo stretto magellanico.
4°. La corrente araiogena è stata esaminata principalmente da Sabine, Rennel, ed Humboldt; i quali ànno trovato in essa la velocità massima di 148 chilometri a giorno. Ma tale velocità va diminuendo a misura che la corrente si discosta dall'equatore.
5°. Negli stretti sempre s'incontrano delle correnti. In quello di Gibilterra l'acqua superficiale affluisce dall'Oceano nel Mediterraneo; e poiché non si conosce una corrente profonda in senso inverso, convien dire che il nostro mare perda per evaporazione più acqua di quella che riceve o per pioggia o pei fiumi che vi metton foce.
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