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      Questo quadrante fu costruito appositamente colla più squisita delicatezza possibile allora. Principiò Boscovich da Rimini, e misurò dapprima i tre angoli CAr, ArC, ACr; e con metodi matematici li riportò al piano dell'orizzonte, ossia eliminò gli errori che provenivano dalla obliquità del piano ACr. Il che oggi non è più necessario: perché con un teodolite, o con un grafometro a canocchiale con suo movimento verticale si ottiene immediatamente il valore degli angoli orizzontali. Quindi, conosciuta la lunghezza della base Ar, potè dedurre anche il lato AC. Misurati poscia i due angoli CAL, ed ALC, ed anche per verifica l'angolo ACL, dal lato cognito AC dedusse il valore di tutto il triangolo, e però anche il lato CL. Misurati dopo i tre angoli LCK, CLK, e CKL, dal CL ottenne CK. Poi dall'angolo CKT e dal lato CK ebbe KT; da KPT ottenne PT; da FPT conobbe FT; così FS da FTS; GS da GFS; BG da BGS; Gf da BGf; e finalmente da GfS, e dalla linea Gf la fc, la quale si trovò quasi identica alla misura presa direttamente.
      3°. Dopo ciò conviene stabilire la direzione della linea meridiana. Per Boscovich dovea esser la linea che passa per la Cuppola, ossia la Bn. A conoscerne la posizione è necessario determinare l'angolo, che essa linea mediana fa colla linea la quale congiunge questa cuppola medesima B colla stazione del Monte Soriano, ossia l'angolo SBn. Or questo angolo è cognito, se è cognito il suo supplemento SBm, il quale è l'azzimutto (15. II. 5°) del Monte Soriano, o in altri termini è l'arco di orizzonte compreso fra il punto Sud e l'estremo della retta BS, che congiunge il Monte Soriano colla Cuppola.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Prima
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 395

   





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