78. Zone e climi.
Prima di chiudere questo Articolo è opportuno definire almeno le principali divisioni astronomiche del globo terracqueo.
I. SCOLII.
1°. I raggi solari ànno talvolta in certi siti, e nell'istante di mezzogiorno una direzione verticale. Ciò avviene due volte all'anno in quei luoghi, che non si discostano al di qua e al di là della linea equinoziale più di 23°, 28'; quelli cioè che sono racchiusi dentro i tropici terrestri (20. I. 6°). Qui, a parità di circostanze in tutto il resto, domina maggior caldo che altrove.
2°. Se poi si considerino quei luoghi circumpolari, che non si discostano dai poli più di 23°, 28', ossia racchiusi dentro i circoli polari; per questi, come già sappiamo (32, III. 5°), passa qualche intero giorno senza che veggasi il Sole: e quando pur si vede, i raggi quasi vi trapassano sopra poco men che orizzontali; quindi vi domina freddo.
3°. Finalmente tutti i luoghi, racchiusi fra un circolo polare ed il tropico prossimo, non ànno, è vero, mai il Sole allo zenit; ma non trapassa giorno che non lo veggano sul loro orizzonte. Per lo che ivi avrassi qualche cosa d'intermedio fra il massimo caldo, ed il massimo freddo.
4°. Oltre ciò tutta la superficie terrestre s'immagina divisa in tante fasce circoscritte da altrettanti paralleli, determinati dalla durata della più lunga giornata dell'anno. Ove trattisi di latitudini superiori a 66°, 32' la differenza di durata della giornata più lunga dev'essere di un mese; ma nelle latitudini inferiori alla sopraddetta quella differenza non è che di mezz'ora.
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