97.), fanlangiste, petàuri.
13°. Monotremi, che pure nascono imperfetti ed ànno bisogno, come i marsupiali di rimanere attaccati per un tempo alla madre, e somigliano molto agli uccelli ed ai rettili; ornitorinco, ed echidna.
14°. Diconsi uccelli da preda, o rapaci, o accipitri quelli che ànno becco ed artigli molto robusti: fra i diurni, avoltoi, falchi, aquile, sparvieri, nibbii; fra i notturni, glifi, barbagianni, civette.
15°. Passeràcei o silvani tutti quelli (e sono in gran numero), che non appartengono a verun altro ordine: tordi, merli, pìspole, beccafichi, usignuolo, capinero, rondini, rondoni, allodole, passerini, fringuelli, cardellini, fanelli, storni, corvi, gazze.
16°. Arrampicatori quelli con due dita dirette in avanti, e due o sempre o quando occorre, (col portarvi uno degli anteriori) all'indietro: tucani, pappagalli, cùculi, indicatori, picchii, torricolli.
17°. Gallinàcei o razzolatori con corpo pesante, becco mediocre, ali corte, granivori, e soliti a rimanere a terra, dove grattano coi piedi, con gozzo ben distinto e ventriglio fortissimo: piccioni, colombe, tortore, tacchini, pavoni, fagiani, galli, galline, pernici, quaglie.
18°. Trampolieri o gralle quelli con gambe molto alte, e tibie nude almeno inferiormente: struzzi, starde, galline prataiole, pivieri, beccacce e beccaccini, ibi, grù, cicogne, ralli, fiammanti (fig. 98.).
[vedi figura 092.gif]
19°. Palmìpedi od acquatici uccelli con corpo grosso, gambe corte e poste indietro, penne fitte, dita congiunte almeno in parte con una membrana: fòlaghe, tuffetti, mormoni, gabbiani, pellicani, anitre, cigni, oche.
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