13°. È detta cotiledone, nel seme per esempio di granturco (fig. 110.), la foglietta carnosa, unica, e più sviluppata, che ricopre quel gruppo di foglioline piccolissime, indistinte, costituenti la piumetta. Invece in altre piante, per esempio nel fagiuolo (fig. 108.), cotiledone vien denominata ciascuna delle due grandi sue porzioni ripiene di sostanza nutritiva, e racchiudenti l'embrione. Da kotile cavità, vaso viene kotyledon.
14°. [vedi figura 107.gif] Si domandano acotiledoni le piante che, come le alghe, mancano di cotiledoni, monocotiledoni quelle che ne anno uno solo, come l'avena; dicotiledoni quelle che, come i legumi, ne ànno due.
II. SCOLII.
1°. Finchè il vegetale è giovane, le cellule sono per lo più ripiene di succo; in alcuni casi lo sono di olii o volatili, cioè facili ad evaporare, o no, ossia grassi, frammisti quasi sempre a bollicine d'aria. Coll'invecchiare diminuiscono i liquidi, e cresce l'aria mista ad un certo gasse detto acido carbonico. La più abbondante fra le sostanze solide, che trovasi nelle cellule, è la cromula o clorofilla così detta da chloros verde e phyllon ?foglia. La quale si mostra ora in granulazioni, ora in masse gelatinose informi. Sostanze analoghe dànno al fiore, e al frutto i colori; ed il bianco deriva dall'aria.
2°. Le cellule di alcune radici sotterranee di molti frutti, e dei grani contengono una sostanza speciale capace di trasformarsi in materia zuccherina; e la quale è chiamata fècola, od amido, secondo che viene estratta o dalle patate, o dal frumento.
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