2°. L'involucro quasi sempre colorato, che viene appresso immediatauriente al calice, è detto corolla, e le sue parti sono chiamate pètali.
3°. I filamenti, che portano alla cima dei succhettini pieni di polvere colorita, sono chiamati stami; e il loro insieme androcèo (da aner andros, uomo ed oikos casa).
4°. La sopradetta polvere si dice polline; e fovilla la sostanza in apparenza mucilaginosa, che trovasi nell'interno dei granellini del polline.
5°. Le parti di forme svariate, che stanno nel mezzo del fiore, terminano in uno o più filamenti, e contengono nel loro interno un certo numero di granelli minuti, da karpos frutto ricevono la denominazione di carpelli, ed il loro insieme quello di pistillo o ginocèo da casa, e gyne donna.
6°. Si chiama peduncolo il picciuolo, che per lo più porta il fiore: ed un fiore, che ne manchi, è detto sessile.
7°. Sebbene le parti del fiore sieno disposte in giro in una linea spirale; pure, essendo questa poco riconoscibile, si considerano disposte come in quattro così detti verticilli distinti e concentrici.
8°. Le ramificazioni del peduncolo chiamansi pedicilli.
9°. Si domanda asse fiorale primario il peduncolo semplice terminato da un fiore o da pedicilli; ed assi secondarii, terziari, ecc. i primi, i secondi, ecc, rami del primario.
10°. Dal nome del figlio di Mercurio, ossia Ermete, e da quello di Venere, cioè Afrodite, sono chiamati ermafroditi i fiori, che ànno il ginecèo, e l'androcèo insieme riuniti.
11°. È stato dato il nome di ricettacolo, toro o talamo alla parte allargata dei peduncolo, che sostiene le parti del fiore.
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Mercurio Ermete Venere Afrodite
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