12°. I fiori non ermafroditi si chiamano in genere unisessuali, ed anche diclìni da dys due volte e klyne letto. [vedi figura 116.gif] [vedi figura 117.gif] [vedi figura 118.gif]
13°. I diclìni si distinguono con nomi di maschi o staminiferi, oppure con quelli di femminei o pistilliferi secondo che ànno o soli stami, o soli carpelli.
14°. I medesimi sono chiamati monòici se i fiori maschi ed i femininei stanno sulla stessa pianta; diòici se una pianta à i soli maschi, ed un'altra i soli femminei: polìgami se sulla stessa pianta o in piante differenti vi ànno nello stesso tempo gli uni, gli altri, e gli ermafroditi.
15°. L'unico involucro fiorale, che presentano certe piante, come il tulipano ed il giglio, chiamasi perigonio da donna, e peri intorno; e perianzio da intorno ed anthos fiore vien detto l'insieme dei due involucri fiorali.
16°. Quei fiori che, sebbene abbiano un calice ben distinto, mancano di corolla, chiamansi àpetali o monoclàmidi, cioè con una sola veste; da monos uno, e klamys veste.
17°. Quelli poi che mancano del calice, e della corolla sono denominati nudi o aclamidi, da a privativo e klamys.
18°. I vegetali, che ànno veri fiori, ed anche quelli, che mancano di veri invogli fiorali; ma nei quali si riconoscono ancora gli stami ed i carpelli, in generale sono detti fanerogami; e crittogami quelli che ne sono privi: parole derivate da phaneros apparente, chryptos ? nascosto, e gamos nozze.
19°. La corolla è chiamata ora dialipètala o polipètala, ora gamopètala o monopètala, secondo che è formata da petali o liberi e distinti, o saldati insieme.
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