40°. Tefrina si dicono le lave dei vulcani attuali italiani, composte in generale di pirosseno e labradorite con pochi minerali accidentali.
41°. Il basalte offre un aspetto omogeneo, grigio piombino, tessitura fina e quasi saccaroide, ed è formato di minutissimi cristalli, appena visibili, proprii e di altri minerali. Se non contiene ferro, ed è più tenero e sparso di macchie rotonde, chiamasi vaca. Se poi la labradorite è sostituita dall'amfigeno, domandasi leucitofiro. Se finalmente i cristallini sono visibili ad occhio nudo, appellasi dolerite.
42°. Il peperino o tufo basaltico, o pozzolana, è una roccia formata dalle ceneri e arene vulcaniche agglutinate dall'acqua, e talora anche da infiltrazioni calcaree; e contiene granelli di altre rocce.
43°. Il melafiro, porfido pirossenico o nero è una roccia quasi nera con pasta di minuti e grossi cristalli di pirosseno e labradorite.
44°. Lerzolite dicesi la roccia di tutto pirosseno, dura, di tessitura sublamellare, e giallognola.
45°. Le rocce trachitiche contengono della riacolite invece della labradorite, e si distinguono coi nomi di: leucostina le lave, che non contengono nè pirosseno nè peridoto; trachite se non ànno nè quarzo nè peridoto; perlite se costituiscono una roccia a frattura vitrea e splendor grasso; fonolite se abbiano molta riacolite e poco mesotipo, e diano un suono loro particolare; tufo trachitico o peperino pumiceo se compongonsi di grani di trachite e pomice con cemento argilloso.
46°. Rocce ardesiache vengono chiamate quelle che ànno per base un'argilla indurita, e provengono dagli elementi del micascisto fusi insieme in una massa omogenea disposta a sfoglie continue.
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