Senza punto vedere che con ciò fanno mostra della più grossolana ignoranza su questo fatto storico; accettando come oro di coppella le più insussistenti calunnie, inventate contro Roma, e la Santa Sede.
Ed in verità essi così mostrano di ignorare:
1°. Che, il sistema celeste non è di Galileo, ma di Copernico, il quale lo apprese a Bologna da Domenico Maria Novara, e lo professò apertamente qui alla Sapienza ben 133 anni prima che Galileo fosse inquietato;
2°. Che Copernico fu indotto a scrivere l'Opera, dove espone e prova il sistema, perchè qui in Roma fu accolta con molto favore la Notizia di un manoscritto di Copernico - cui Retico suo discepolo stampò nel 1540; anzi la scrisse a richiesta di Nicola Schonberg Cardinale capuano, e di insigni prelati;
3°. Essere tanto vero che Roma se la prendesse non colla dottrina pitagorica, o copernicana, ma col metodo tenuto da Galileo nel propagarlo, che dell'opera di Copernico accettò la dedica il Papa Paolo III; e fecero molti elogi il Papa medesimo, Nicola V, Clemente VIII, i Cardinali Cusa (nella sua Opera "De docta ignorantia"), Cesarini, il sopraddetto Schonberg, e più tardi i Cardinali Conti ed Orsini; e se ne fecero sostenitori un Diego da Stunica, illustre teologo agostiniano di Salamanca, ed un padre Foscarini Carmelitano, un padre Castelli, un monsignor Ciampoli; e Papa Clemente VII regalò un codice greco a Gian Alberto Widmenstadt, quando nel 1633 in presenza sua e di due Cardinali e di molti illustri personaggi espose il sistema pitagorico;
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