2. Essenza nozionale dei corpi.
La parte esperimentale della Fisica, a procedere con chiarezza e con ordine, conviene che esordisca da due indagini preliminari. Prima, che cosa è ciò che chiamasi corpo o materia? Seconda, quante e quali sono le principali specie, nelle quali si offre distinta la materia? Entrando senza più nella prima, poichè tutti pronunciano spessissimo i vocaboli corpo e materia, e nessuno prende abbaglio sul loro significato; principiamo dal definire questa volgare significazione, e prepariamo con qualche altra definizione il discorso sulla essenza nozionale dei corpi.
I. DEFINIZIONI. 1a Tutto ciò, che ci si rivela costantemente ai sensi, si chiama corpo o materia(1)
2a Si denomina estensione la posizione di parti aggregate una fuori dell'altra.
3a Sogliamo poi chiamare resistenza l'opposizione, che una cosa offre all'azione che si fa su di essa.
4a Si dice essenza reale quella proprietà, posta la quale le altre si pongono, e la quale tolta si tolgono le altre.
5a Quelle proprietà di una cosa, poste le quali si à il concetto di essa e le quali tolte si perde il concetto che noi ne abbiamo, costituiscono la così detta essenza nozionale di quella cosa.
II. PROPOSIZIONE. La estensione e la resistenza costituiscono insieme la essenza nozionale dei corpi.
Dichiarazione. La verità di questa proposizione diviene manifesta per le seguenti considerazioni, le quali divideremo per maggior chiarezza in tre punti.
1° Cartesio e Malebranche riponevano l'essenza dei corpi nella sola estensione; Gassendi, da cui non sembra dissentire Leibnitz, la collocava nella sola resistenza: e noi nell'unione dell'una coll'altra riconosciamo l'essenza nozionale della materia.
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