Ora queste parti essendo vere e reali, ed avendo ciascuna una sua propria sussistenza, debbono anche avere nella loro estensione confini proprii, ossia limiti determinati. Dunque l'estensione dei corpi potrà bensì apparire a noi, ma non potrà mai essere in sè continua, ossia costituita da parti, le quali sien prive di limiti proprii, ma accogliendosi l'una l'altra abbiano solamente confini comuni. Dunque, prescindendo da ogni argomento metafisico atto a dimostrare l'assurdità del continuo concreto, si vede con ciò solo che l'apparente continuità dei corpi, anche i più compatti, non è che una illusione proveniente dall'imperfezione dei nostri organi, i quali non sanno distinguere e separare l'estensione propria di ciascuna parte. Ed è perciò, che quanto più si perfezionano i mezzi per vedere le cose piccole, chiamati microscopi, tanto divien maggiore il numero delle particelle di un corpo, delle quali distinguiamo il principio ed il termine.
III. DEFINIZIONI. 1° Una estensione non corporea, ossia senza veruna resistenza, si dice spazio.
2° Se lo spazio è circoscritto da corpi si chiama spazio reale, se no è detto puro.
3° Lo spazio racchiuso sotto la esterna superficie di un dato corpo vien chiamato volume di quel corpo.
4° Ognuna delle sostanze, che, entrano a formare il corpo, è detta punto materiale.
5° Il numero maggiore o minore, dei punti materiali costituenti un dato corpo, vien denominato massa del corpo medesimo.
4. Resistenza.
La resistenza, colla quale i corpi si oppongono all'azione, che vien fatta su di essi, è di più maniere.
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Resistenza
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