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      Or bene: anche questa forza, con cui ogni corpo si oppone all'azione che vien fatta su di esso, è una resistenza, ed è totalmente diversa dall'antecedente.
      3° Finalmente è un fatto notissimo, che nessun corpo cede completamente alle azioni, alle quali soggiace. Per piccola che sia una palla di bigliardo, si esige un qualche sforzo a metterla in movimento: un leggier soffio di vento non basta a spingere innanzi una barchetta: ove pretendasi traslocare un voluminoso pezzo di marmo, conviene impiegare una forza assai poderosa: e la Terra non si muove nè per un calcio, nè per i colpi che riceve quando si fanno le palafitte(3). È quindi manifesto che qualunque siasi corpo, invece di essere del tutto arrendevole agli incitamenti che soffre, oppone una positiva resistenza ad ogni cangiamento di stato. Resistenza di un genere tutto diverso dalle antecedenti; e la quale in certi casi è tanto forte, che basta a frustrare la più grande violenza che venga fatta per determinare un dato corpo a cangiar posizione.
     
      II. SINOSSI. Dunque in quell'insieme di fenomeni, i quali costituiscono l'opposizione che i corpi fanno ad ogni azione o violenza cui soggiacciono, i quali cioè costituiscono quella che abbian chiamato resistenza, si distinguono tre ordini di fatti assai differenti fra loro. Vi è l'ostacolo che ogni corpo oppone alla penetrazione; vi è l'azione che ognuno esercita contro qualunque altro opera su di sè; vi è finalmente una certa direi quasi indocilità o renitenza a concepire i movimenti, e in genere i cangiamenti che si tenta di indurre in qualsivoglia parte della materia(4).


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424

   





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