Tutto questo dipende dal ripartirsi, se posso dir così, che fa la detta forza sulle singole particelle costituenti un corpo dato. Anzi se questo sia grandissimo, come la Terra nostra, un urto qualunque che gli si dia, non lo potrà determinare che ad una velocità tenuissima; e tale per conseguenza, che sarà facilmente elisa da altri urti contrarii, e in ogni caso sarà annullata dagli impedimenti estranei, che si opporranno al moto suo, non fosse altro dalla resistenza stessa dell'aria. Ecco dunque che questa altra differenza ancora, che passa fra la energia dell'urto e la velocità, non prova nel corpo l'esistenza di veruna forza conservatrice dello stato suo.
V. LEGGI. 1° La reazione è uguale e contraria all'azione. Apparisce da tutto ciò che si è detto su questa reazione, che essa è contraria all'azione: mentre si esercita in senso inverso a quello in cui opera l'azione, cioè lo stimolo. Il che non significa già che sempre la reazione elida una parte dell'azione: mentre può anche aumentarla. E di vero la velocità, con cui il ferro corre incontro alla calamita, è annientata dalla reazione, per la quale la calamita stessa è attratta dal ferro. È poi uguale all'azione. Giacchè in prima non aumenta coll'aumentar della massa del reagente; ma coll'aumentar dello stimolo. E poi è un fatto che se con un pugno molto gagliardo si percuota il muro, altrettanto violenta è la percossa che ne risente la mano; con quanta maggior pressione si calca in giù una molla, tanto maggiore è la spinta che la molla fa in su; quanto grande è la energia onde i cavalli trascinano avanti una carrozza, ugualmente grande è la violenza colla quale la carrozza tira indietro i cavalli.
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Terra
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