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      Tale proposizione, che è asserita dai Fisici della resistenza in genere, quando si restringa nei limiti da noi assegnatile, è della più sfolgorante evidenza. E veramente la forza di resistenza, come dicevamo poco fa, o è invincibile ed incommensurabile, o non ne conosciamo la intensità. La reazione poi è uguale all'azione, qualunque sia la massa del reagente. Ma quella specie di resistenza che mostra un corpo, concependo una velocità molto minore di quella del corpo impellente (perchè essa velocità dee ripartirsi per ciascun punto materiale del corpo urtato) dovrà certamente raddoppiarsi, triplicarsi, ... col raddoppiarsi o triplicarsi del numero dei punti materiali, dei quali costa un dato corpo, ossia della massa.
      4° Finalmente quella apparente resistenza, che proviene dalle forze estranee, sotto le quali si trova impegnato un corpo quando è investito da uno stimolo, è proporzionale al numero ed intensità di queste forze medesime, ed alla massa di esso corpo. Anche questa proposizione è manifestissima. Più sono le forze, cui deve sopraffare lo stimolo per ottenere un qualche effetto nel corpo stimolato, più è grande la energia con cui ciascuna di esse tiene vincolato il corpo medesimo; e più grande sarà ancora per questo sol capo la disparità che ritroverassi fra la potenza dello stimolo, e la quantità dell'effetto che per esso si ottiene. E poichè queste forze, di regola generale, si replicano su ciascun punto materiale del corpo che è a loro sottomesso; così la sopraddetta disparità sarà anche proporzionale alla massa.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424

   





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