- Questo fatto per altro non è in opposizione alla legge dell'impenetrabilità dei liquidi, più che non lo sia contro la impenetrabilità dei solidi, il potersi versare in un sol moggio due mezze moggia abbondanti, una di noci, l'altra di miglio. Chè nei liquidi se v'è la impenetrabilità, vi à eziandìo la porosità: e per questa (come vedremo fra non molto) resta fra una molecula e l'altra sì dell'acqua, che dell'olio di vitriuolo uno spazio, che in proporzione non è certo minore di quello che si interpone fra noce e noce, o fra un grano e l'altro di miglio.
II. SPIEGAZIONE. Già è stato detto (4. III. 1a) che la cagione, per la quale ciascun corpo reca un impedimento a qualunque altro, che si presenti ad occupare il luogo suo, è una forza (4. IV. 1a) residente in ciascun atomo corporeo, la quale vien chiamata forza di resistenza. Fu anche detto (4. V. 2a) che questa resistenza forse non sempre è vittoriosa; ma adesso possiamo aggiungere che lo è sempre nei corpi ponderabili, e perciò attribuisce a questi l'impenetrabilità(13). Imperocchè non può dimostrarsi che la impenetrabilità sia essenziale alla materia; o in altri termini, non può provarsi l'assurdità della coesistenza di due corpi in un medesimo sito. Nè potrebbe dirsi privo della forza di resistenza un corpo, il quale, dopo avere opposto un rattento abbastanza forte alla penetrazione, si lasciasse al fin penetrare per la prepotente violenza di una qualche sostanza (esempigrazia del calorico) di una particolare natura. È però, che si è distinto il fatto stesso della resistenza (4) dal fatto della impenetrabilità; e si è considerato quello come proprietà essenziale dei corpi, e questo solamente come proprietà generale, ossia comune a tutti i ponderabili(14).
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