3° - Il ghiaccio occupa un maggiore spazio dell'acqua. - Verissimo: tanto che il ghiaccio galleggia sull'acqua; ed è assai facile che, si spezzi il vaso, in cui l'acqua si aggela. Anzi è dimostrato, che l'acqua, quando (al raffreddarsi sempre più) è giunta ad una temperatura abbastanza prossima a quella, nella quale s'agghiaccia, principia ad ingrandirsi di nuovo; viene, cioè acquistando maggior volume a mano a mano che trapassa di una in altra temperatura anche più bassa: finchè finalmente si rassoda. E bene: ciò non distrugge la legge, ma al più ne costituisce un'eccezione. Dissi al più: mentre che sappiam noi, se sotto un ampliato volume le molecole non sieno ciò non ostante più prossime, e fors'ancora a contatto? Imaginate che le molecole liquide, nel solidarsi, di sferiche e distanti una dall'altra che erano, si faccian cubiche, ma con questa legge, che i cubi prossimi si tocchino solamente per gli spigoli; si saranno ad un tempo ampliati i pori e riavvicinate le particelle. Che la cosa non sia tanto fantastica, quanto può a prima giunta sembrare, si conoscerà, quando si dirà della figura dei liquidi, e della cristallizzazione dei solidi. Ma potrebbe anch'essere, che nel fenomeno avesse parte qualche cangiamento intestino proprio dell'acqua, che cangia stato. In breve qui più leggi vengono in conflitto fra loro, e non se ne può quindi trarre argomento contro veruna.
III. SPIEGAZIONE. Poichè la dilatazione segue costantemente ogni riscaldamento, ed ogni riscaldamento si attribuisce (come vedremo anche meglio a suo luogo) a quell'agente fisico che à nome calorico; è posto fuori di controversia, che la cagione delle dilatazioni non è che questo imponderabile.
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