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      Ma se questo espediente portò un giovamento di molta rilevanza, ciò fu perchè un medesimo artista, che era molto accurato e destro, costruì gran numero di termometri, che furon diffusi per tutta Italia e fuori. Il merito per altro di aver eliminato codesto inconveniente è tutto del Renaldini, che fu Professore a Padova. Dacchè essendosi nel 1664 scoperto che il ghiaccio nel fondersi, in ogni sito o stagione, possiede e mantiene un'ugual temperatura; e vent'anni appresso essendo stata annunciata la legge medesima per l'acqua bollente; il sopraddetto Professore nel 1694 propose che la scala del termometro fosse regolata su questi due punti fissi. Esso stesso, o (come altri asserisce) un certo Lana, sostituì inoltre all'acquarzente l'idrargiro; il quale si dilata come sappiamo, assai uniformemente, ed à i due estremi della scala molto distanti fra loro: perchè gela a temperatura assai più bassa di quella del ghiaccio, e non bolle che a temperatura altissima. Il che rese anche più facile escludere dallo strumento tutta l'aria; la quale, comecchè vi rimanga in piccola quantità, reca sempre un qualche impedimento alle dilatazioni. Dappoichè a tale scopo non si à a far altro che chiudere il tubetto, mentre è tutto pieno dell'idrargiro, che da qualche tempo vi sta in bollore.
      4° Da allora in poi tutti i termometri(16) divennero comparabili fra loro: perchè in tutti si contraddistinsero due limiti; uno inferiore che segnasse la temperatura del ghiaccio diliquidante, l'altro superiore che mostrasse quella dell'acqua bollente.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424

   





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