Ed in vero, non sembra del tutto irragionevole supporre, che le molecule non sieno del tutto piene; ma quasi una specie di telai o di gabbie di forma cubica, tetraedrica, o prismatica, fornite di soli spigoli solidi senz'altro: oppure (come taluno imaginò) sferette vuote o palloncini, od invece cilindri accanalati. In tali ipotesi si concilierebbe la porosità col mutuo contatto delle particelle, e colla dilatabilità.
Dacchè, sebbene queste molecole si toccassero per qualche punto, e però l'impenetrabilità impedisse loro di stringersi vie maggiormente insieme; ciò non ostante, essendo possibile in ciascuna sferetta, esempigrazia, uno schiacciamento ancora maggiore o minore, potrebbero dilatarsi o contrarsi a seconda delle varie loro temperature. Ma meno forzata, sebbene più lontana dalle idee volgari, si è la opinione, che riguarda le molecule ponderabili come tenute dal calorico a mutua distanza, e spesso anche molto lontane una dall'altra. In fine non sembra potersi riprendere il pensar di coloro, che per la spiegazione della porosità si rivolgono, sì all'azione dell'agente imponderabile, che produce le dilatazioni, sì alla figura ed impenetrabilità delle particelle.
2° Ma oltracciò da taluni si è pure domandato, se i pori dei corpi sieno in tutto o in parte vuoti, o se non siero pieni di una qualche materia, almeno imponderabile, come la direbbero i moderni. Questa seconda opinione fu tenuta dalla scuola peripatetica, per la ragione che la Natura abborre il vuoto; dalla scuola cartesiana, perchè l'estensione, essendo l'essenza della materia, dov'essa è, v'è pur materia; da Leibnizio e Volfio, in grazia della perfezione del Mondo, la quale esclude il vuoto.
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Natura Leibnizio Volfio Mondo
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