Ancorchè ciò fosse vero, il che certo non provano le accennate ragioni, sempre esisterebbe la porosità, considerata come una proprietà della materia ponderabile. E ciò a noi basta; senza entrar più addentro in questa forse insolubile quistione.
III. SCOLII. Per mezzo della porosità si spiegano molti fatti; di alcuni dei quali faremo un cenno in altrettanti scolii.
1° Invocando la porosità s'intende come sia, che vani corpi, anche solidi e assai compatti, come l'oro e il diamante, contengano dell'aria.
2° Si spiega parimenti perchè in molti corpi s'internino dei fluidi, come avviene nei marmi, nei metalli; e perfino nelle pietre dure. Infatti si sa che l'idròfana, pietra silicea, ed opaca, nell'acqua s'inzuppa, e divien diafana.
3° Per molti corpi può farsi filtrare un liquido. E di fatto l'argento vivo trapassa un grosso legno; e l'acqua trasudò, sotto gli occhi degli Accademici del Cimendo, da una sfera cava d'argento.
4° La porosità dà ragione ancora del penetrare, che fanno nei corpi di qualunque dei tre regni, certe sostanze; le quali divenendo poi solide producono le così dette petrificazioni.
* 21. Conclusione dell'Articolo.
I. Ecco dunque che le particelle dei corpi, le quali ànno ricevuto dal Creatore una forza invincibile di escludere tutte le altre dal posto da loro occupato; e di conservare eziandio tali intervalli fra loro, che lo spazio da tutte insieme riempiuto è, nella più parte dei corpi, appena una piccola frazione del volume da loro costituito; esse medesime ciò nondimeno si attraggono mutuamente con una gravità talora sì enorme, che forza umana, per quantunque poderosa, non varrebbe il più delle volte a superarla.
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Invocando Accademici Cimendo Articolo Creatore
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