Nel caso poi che il vaso, assolutamente parlando, possa aprirsi, ma a condizione che sia vinta una forte resistenza; l'aumento di volume, che accompagna il cangiamento di stato, è reso, se non impossibile, almeno più difficile. Perchè la pressione maggiore, sofferta da quel poco vapore che si vien formando, non può essere vinta che da una più energica forza dilatatrice; vale a dire da vapore dotato di più alta temperatura(24). II. La stessa legge si avvera, quando il liquido soffre pressioni minori dell'ordinario. Allora la temperatura, alla quale esso principia a bollire, è più bassa del solito(25). Infatti si prenda un recipiente (fig. 21.) di vetro (R), e vi si faccia bollire dentro dell'acqua: e quando si giudica, che il vapore svoltosi nel bollore abbia cacciata dal vaso tutta l'aria, di cui era pieno, si chiuda ermeticamente, e si capovolga. Allora, con una sponga (S) inzuppata in acqua assai fredda, si procuri di raffreddare le pareti del recipiente, affinchè il vapore che lo riempie, si tramuti in liquido. Si vedrà che dapprima il bollimento cessa; ma poi al formarsi del vuoto, cioè al cessar quasi della pressione sofferta dal liquido, riprincipia a ricorsoio. Può dunque asserirsi che ogni liquido entra in bollore, quando la temperatura gli conferisce una tensione di dilatazione uguale alla pressione che soffre.
23. Evaporazione.
I. DEFINIZIONI. 1° Non solamente un liquido si converte in vapore violentemente e in tutta la sua massa, ossia per ebollizione; ma più spesso solo lentamente, ed unicamente alla superficie superiore.
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