Se invece il termometro venga collocato in mezzo a dei frantumi di un metallo, esempigrazia stagno, si vedrà che (a pressione costante) ogni volta che questo si fonde, il termometro segnerà il grado medesimo, cioè 220° circa. Del resto è cosa conosciutissima, che il calore, capace di far fondere un dato corpo, non è sufficiente a fondere qualunque altro. II. Con esperimenti analoghi si vede che la solidificazione, di regola generale,(27) si produce per ciascun corpo ad una temperatura fissa, che è appunto quella della fusione. In questo senso, che ove la temperatura del liquido scenda poco più che niente sotto il grado della sua fusione, esso si soliderà.
2° Qualunque sia l'intensità della sorgente calorifica, dal momento, in cui la fusione comincia, la temperatura cessa d'innalzarsi; e rimane costante, finchè la fusione non sia interamente compiuta: accade altrettanto per tutto il tempo della solidificazione.
Dimostrazione. Anche questa legge è stata dimostrata coll'osservare accuratamente la temperatura dei termometri tenuti, col loro bulbo, immersi vuoi nel liquido che si ottiene dalla fusione di un solido qualunque, vuoi nel solido medesimo che si sta struggendo, o si converte in liquido.
III. LEGGI. 1° Le qualità di solubile e di solvente sono del tutto relative. Dacchè non tutti i liquidi ànno la medesima attitudine a sciogliere un determinato solido: o, in altri termini, non tutti i solidi sono colla stessa facilità sciolti in un dato liquido. L'acqua, a cagion d'esempio, scioglie bene i sali; ma non le resine, nè i metalli: l'acquarzente scioglie bene le resine: l'acqua stessa, se è pura, è poco atta a sciogliere il marmo; ma commista ad acqua forte lo scioglie assai bene: l'acqua forte scioglie i metalli, meno l'oro e il platino: e l'oro è sciolto dall'acqua regia.
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