Per la qual cosa il presente Capo verrà diviso in tre Articoli. Si tratterà nel primo della coesione, della fluidità nel secondo, nel terzo della elasticità.
ARTICOLO ICOESIONE
26. Proprietà dipendenti dalla coesione.
Prima d'ogni altra cosa, fa d'uopo distinguere le varietà, che offre la coesione dei corpi, e le denominazioni adottate a rappresentarle.
I. DEFINIZIONI. 1° Alcuni solidi, come tutti sanno, possono facilmente impastarsi, o essere modellati, cioè stabilmente trasformati. Essi si dicono molli; e mollezza s'appella questa loro proprietà. Sono molli la creta umida, la cera calda, ed anche il piombo.
2° La proprietà opposta è chiamata sodezza o anche durezza; e sodi, e più spesso duri, sono detti i corpi che la posseggono. Entrano in questa categoria tutti i marmi.
3° Ma la mollezza prende diverse denominazioni a seconda della diversità dei mezzi, coi quali si può ottenere la trasformazione dei corpi. Si dice malleabilità la mollezza di quei corpi, che possono trasformarsi agevolmente sotto i colpi del martello: come accade nel piombo, e nel ferro rovente.
4° Si denomina duttilità la mollezza di quelli, che possono essere ridotti in lastre assai fine, o in fili sottili, col farli trapassare vuoi tra i due cilindri di un laminatoio(28), vuoi pei fori di una filiera(29). La prima cosa si ottiene agevolmente nell'oro, nell'argento, nel rame, nello stagno, e nel platino. La seconda riesce assai bene nel platino, nell'argento, nel t'erro, e nel rame.
5° Vi sono poi alcuni corpi, nei quali la coesione è tanto energica, che riesce difficilissimo intaccarli, raderli, inciderli, intagliarli.
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