I fluidi elastici invece sotto un urto o una pressione si addensano, diminuiscono di volume, assumono una figura spesso assai irregolare, e poscia riprendono non più forse la figura di prima, ma certamente il primitivo volume. Nel primo caso vi è sempre un distendimento del corpo, nel secondo non vi à che compressione. Infatti è stato dimostrato, che un filo elastico collo stiramento acquista un aumento in lunghezza, che supera il decremento in grossezza. Egli è però che Scinà, a segregar bene l'una dall'altra elasticità, chiama quella degli aeriformi elasticità di compressione, e quella dei solidi (comune per altro anche ai fluidi) elasticità di estensione: chè quella suppone sempre il condensamento dell'aeriforme, cioè un ravvicinamento delle particelle, questa segue la distensione, cioè un allontanamento, che può aver luogo in qualsivoglia stato dei corpi. Ed è perciò appunto, che in ogni stato se ne trovano dei sonori.
2° Dunque quella che i Matematici chiamano la compressione nei corpi elastici, contrapposta alla restituzione, non à nulla che fare colla compressione degli aeriformi. Chè questa è un vero ristringimento delle particelle e diminuzione di volume; e quella è una semplice trasformazione simmetrica, per la quale di quanto un corpo si impiccolisce in un senso, di altrettanto, e forse più, s'ingrandisce nell'altro.
* IV. SCOLII. Dal potersi la elasticità di estensione rinvenire in ogni stato dei corpi, non sarebbe logico dedurre esser dessa proprietà generale dei corpi.
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Scinà Matematici
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