39.) due poliedri (a e b) attaccati per le punte; i quali sono successivamente cresciuti, per la sovrapposizione di nuove croste..
Talvolta invece l'insieme à preso una figura bizzarra (fig. 40.), ma tale da far credere, che l'intero solido (fig. 41.) si sia diviso in due parti (nel piano mnpqrs); ed una sua metà abbia fatto un mezzo giro intorno all'altra; ed ivi siasi fermata stabilmente. Come pure, se il più delle volte non tutte le facce ànno la loro parallela, ciò avviene, perchè il poliedro è ordinariamente impiantato sopra una massa solida, e addossato ad altri simili. Comunque ciò sia, la regola generale è quella esposta nella tesi.
II. DEFINIZIONI. Ad abbreviare il discorso su questo fatto, e ad evitare gli equivoci, convien definire alcune denominazioni.
1° Ogni poliedro naturale a facce piane e simmetriche, sia trasparente o no, chiamasi cristallo. Nome derivato da krystallos, che vuol dire ghiaccio: perchè le dette figure furono avvertite primieramente nel quarzo ialino, il quale si credè esser acqua stabilmente diacciata.
2° Il formarsi di un cristallo si dice cristallizzare e cristallizzazione: sebbene spesso con quest'ultimo vocabolo s'intenda piuttosto un ammasso di cristalli.
3° Si denomina spigolo la linea, in cui si riuniscono due facce adiacenti del cristallo. Per esempio (fig. 42.) la linea (ss) in cui si riuniscono le due facce (A,B) è uno spigolo.
4° L'inclinazione di due facce adiacenti vien detta angolo diedro. Il cubo, esempigrazia, à 12 angoli (AB,AC,...) diedri.
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