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      A questi difficili quesiti daremo quelle risposte, che sono al presente le più accreditate.
     
      I. SCOLII. 1° A spiegare la regolarità delle forme dei minerali si è avuto ricorso a varie supposizioni. I. Si è fatta primieramente l'ipotesi che gli atomi dei corpi sieno tutti sferici, e che sotto questa figura si rifiniscano per fare le molecole, le stille, o le goccie dei corpi fluidi; ma che, quando queste minime sferette si attaccano solidandosi, si aggruppino in tal numero e modo da costituire certe determinate figure angolari, le più semplici di tutte, cioè o di tetraedro (fig. 138.), o di prisma triangolare (fig. 139.) o di parallelepipedo (fig. 140.). Questi solidetti geometrici sono stati chiamati molecole integranti. II. Si è poi anche supposto, che le molecole integranti abbiano una naturale disposizione ad unirsi in fila rettilinee per fare gli spigoli; e che queste fila rettilinee si attacchino in guisa da formare tanti piani, e quindi le facce pulimentate a specchio. III. Inoltre si è dovuto anche riconoscere nelle molecole integranti di una data sostanza la forza di disporsi in maniera da dar nascimento sempre alla stessa determinata figura; cioè alla forma primitiva: e così costituiscano il nocciolo, o il solido di sfaldamento. E veramente questo talora si mostra composto di altri piccoli cristallini, che ànno appunto una delle tre figure più semplici, sono cioè terminati o da quattro (fig. 138.), o da cinque (fig. 139.), o da sei facce (fig. 140.). Per esempio in certe sostanze, che ànno per forma primitiva l'ottaedro regolare o il dodecaedro romboidale, trovasi per molecola integrante il tetraedro; si ritrova invece il cubo in quelle, che ànno per forma primitiva parimenti il cubo.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424