ARTICOLO II
FLUIDITÀ
36. Osservazioni preliminari.
A conoscere bene la fluidità è necessario studiare i fenomeni, che essa produce nei liquidi: poichè in questi corpi, che sono privi della compressibilità ed elasticità propria degli altri fluidi, si distinguono molto facilmente gli effetti dovuti alla fluidità loro. Ma prima d'ogni cosa è utile mandare innanzi qualche avvertenza.
I. SCOLII. 1° Sappiamo già (13. I) che fluidità significa la scorrevolezza delle particelle di un corpo. Ora questa a rigore nella maggior parte dei liquidi è assai imperfetta; anzi nell'acqua stessa, nella quale essa è assai grande, perfetta veramente non è. Ciò non ostante i Matematici la suppongono tale, e non cercano più oltre: e sebbene i Fisici non facciano altrettanto, pure si credono autorizzati ad applicare ai fatti le teoriche fondate su quella supposizione. Dacchè le sperienze dimostrano, che esse nell'acqua si avverano senza sensibile differenza, e negli altri liquidi generalmente la differenza è tanta piccola, che può impunemente trascurarsi.
2° Poichè ogni stilla di liquido, e (secondo gli esperimenti di Plateau) anche una massa voluminosa di esso certamente deve (28. III. 1°) assumere la forma sferica; così i Fisici considerano ciascuna molecola liquida come un globettino, e tutta la massa liquida come un insieme di globetti disposti o in tanti piani orizzontali, oppure in colonnini verticali.
3° Oltracciò si noti che la differenza fra solido e fluido sta in questo, che ciascuna molecola solida è composta di particelle strettamente legate fra loro; quando invece una molecola liquida si considera risultare da molti punti materiali sciolti e indipendenti uno dall'altro.
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