3° La pressione, che soffre una certa porzione di parete del vase contenente un liquido (cui supponiamo senza peso), è proporzionale all'estensione della porzione medesima. Poniamo che sopra una data estensione della superficie di un liquore, estensione costituita esempigrazia da mille molecule, si faccia artificialmente una pressione uguale all'unità: certamente ciascuna molecula superficiale soffrirà un solo millesimo della pressione fatta sulla intera superficie. Ma dappoichè la pressione, cui soffre una molecula, è sofferta ed esercitata da tutte le altre; quindi è chiaro che ciascuna molecula del liquore medesimo dovunque collocata soffrirà ed eserciterà una pressione uguale ad un millesimo. Quindi una porzione di parete (del vase) dieci volte maggiore, poichè sarà toccata da dieci mila particelle, soffrirà dieci mila millesimi della pressione primitiva, soffrirà cioè una pressione dieci volte maggiore di quella esercitata direttamente sulla superficie(38).
4° Dunque, se una massa liquida è in equilibrio, fa d'uopo che ciascuna sua molecula soffra in tutti sensi pressioni uguali. Imperocchè la supposizione dell'equilibrio racchiude l'altra dell'azione di una qualche forza. Ove pertanto ci sia noto, che una forza continua anima una molecola liquida, dobbiamo esser certi che questa forza provocherà per sè nella medesima l'esercizio di pressioni uguali e dirette in tutti i sensi possibili. Dunque, se ciò non ostante il liquido è in equilibrio, certamente tutte queste pressioni debbono essere elise da altrettante pressioni (uguali e dirette in tutti i sensi) esercitate dalle molecule, colle quali quella prima è in contatto, e dalle quali essa medesima è tutt'intorno circuita.
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