I. PROPOSIZIONE. La pressione sofferta da una parete di un vase contenente del liquido è uguale al peso di un prisma del liquido medesimo, la cui base sia uguale alla parete premuta, e la cui altezza pareggi la profondità del punto medio della stessa parete(41).
Dimostrazione. La pressione, cui esercita una molecola liquida è uguale in tutti i sensi (37. II); e però la pressione, che il liquido fa su di un elemento piccolissimo della parete del recipiente, è uguale a quella che da esso vien fatta sulla molecola sostante. Dunque la pressione esercitata sul detto elemento è (come quella fatta sulla molecola sottostante) uguale al peso di un sottil prisma liquido, la cui base sia l'elemento medesimo, e la cui altezza sia la sua profondità. Per la qual cosa la pressione, cui soffre una estesa porzione di parete, sarà data parimenti dal peso di un prisma liquido avente una base uguale alla stessa porzione. Ma l'altezza di tal prisma dev'essere maggiore della profondità dei più alti punti della parete, e minore della profondità dei più bassi. Sarà dunque uguale alla profondità del punto medio o centrale dell'area della parete.
II. COROLLARII. 1° In due o più vasi comunicanti fra loro il liquido si solleva al medesimo livello. Infatti, (fig. 154.) sebbene uno (V) dei vasi comunicanti fra loro (per mezzo del tubo mn) sia più ampio di un altro (B); sebbene un terzo (C) sia obliquo; sebbene un'altro (A) sia comunque contorto e irregolare; purchè si contenga in tutti la stessa qualità di liquore, l'eguaglianza di pressione esige che il liquido giunga pure in tutti all'altezza medesima (VABC). Dacchè la base o parete premuta dal liquido contenuto nei diversi recipienti, essendo una sezione presa a piacere nel liquore medesimo, è comune a tutti i vasi communicanti.
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