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      Questo avviene di fatto nei tubi di capacità ordinaria: ma in un tubo, il cui canale interno sia tanto sottile, da potersi rassomigliare ad un capello, la cosa non va più così. Imperocchè sempre il livello interno è o superiore o inferiore a quello esterno, e di più la superficie liquida, che forma il livello medesimo è o concava o convessa. Per esempio (fig. 157.) in un sottil tubo di vetro (A oppure B) immerso nell'acqua, questa si solleva al di sopra del livello esterno, e termina in un menisco concavo. Invece (fig. 158.) se il tubo (C, o D) parimenti di vetro venga tuffato verticalmente nell'idrargiro, il livello interno rimane sotto all'esterno, ed è formato da una superficie convessa: Succede una cosa analoga con qualsivoglia altro tubo e in qualunque liquore. Dunque ecc.
     
      II. DEFINIZIONI. 1° I tubi sottili, nei quali accade questo fenomeno, sono chiamati capillari.
      2° Il fenomeno stesso à nome capillarità.
      3° Si denomina azione capillare, ed anche capillarità la cagione, che produce queste alterazioni di livello e di figura dei liquidi nel tubi capillari.
     
      III. LEGGI. 1° Vi è sollevazione o depressione di un liquido, secondo che la sostanza del tubo è atta o no ad esserne bagnata.
      2° Ogni qual volta vi è sollevazione, la superficie del liquido è concava, invece è sempre convessa, quando il livello rimane depresso.
      3° Un dato liquido, in varii tubi della stessa materia e di sezioni simili ma disuguali, s'innalza o s'abbassa di una quantità, che trovasti in ragione inversa dei diametri o delle linee omologhe di essi tubi.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424

   





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