4° La quantità di sollevazione o di depressione varia anche colla densità del liquido; ma non va in ragione di essa.
5° La quantità medesima diminuisce alquanto col riscaldamento.
6° Il fenomeno non si altera sensibilmente coll'umettare, in antecedenza il tubo col liquido, in cui s'immerge.
7° I fatti di capillarità non soffrono variazione veruna col cangiare la densità, oppure la spessezza, delle pareti del tubo capillare.
8° Nè v'influisce tampoco l'atmosfera: perchè succede al modo medesimo anche nel vuoto.
IV. SCOLII. 1° Immergendo un corpo massiccio in un liquido, accadono fenomeni analoghi a quelli sopra descritti, i quali corrono sotto lo stesso nome. Infatti il liquido, che bagna un certo corpo (fig. 157.) si arrampica, dirò così, su per le pareti di questo (come in A e in B). All'incontro quel liquore, che non è capace di bagnare la sostanza del corpo immersovi (fig. 158.), si contrae in sè medesimo, e lascia quasi un fosso fra sè ed il solido (come in C, e in D).
2° Accadono fenomeni dello stesso genere, ove s'immergano in un liquido due lamine solide parallele. La sola legge dell'altezza soffre un'alterazione: poichè risulta dal fatto, che essa in questo caso è la metà di quella, la quale si ottiene in un tubo, il cui diametro interno sia uguale alla distanza scambievole delle due lamine.
3° Che se le due lamine sieno inclinate fra loro, possono farsi due casi. O la linea (A), in cui esse (fig. 159.) s'incontrano, è verticale: e il liquido si solleva o deprime vie maggiormente verso il vertice dell'angolo; assumendo nella superficie quella figura, che à nome iperbola equilatera.
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Immergendo Accadono
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