Oppure tal linea è orizzontale: ed una goccia di liquido, frapposta alle dette lastre, prende alle due estremità la figura di menisco o concavo (fig. 161.) o convesso (fig. 160.); secondo che bagna o no le lastre medesime.
4° Un altro fatto, che si riporta alla capillarità si è, che due corpi galleggianti sopra un liquido, da cui o veruno dei due o entrambi restano bagnati (come sarebbero due palle di cera, o di sughero), non sì tosto sono portati a quella distanza reciproca, alla quale la superficie del liquido interposto si fa tutta curva, che subitamente s'attraggono. Per converso si respingono a vicenda, ove uno solo di essi venga bagnato dal liquido.
5° Si ascrive parimente alla capillarità il salir dell'olio ne' lucignoli, il filtrar dell'acqua nelle fenditure delle rocce, e l'introdursi de' succhi nutritivi nelle barbicane delle radici de' vegetali. L'acqua contenente de' sali in soluzione s'introduce, anche salendo, ne' meati di alcune pietre, e coll'evaporare lascia un deposito solido, che imita assai bene le ramificazioni delle piante; come si osserva nelle così dette dendriti.
* 42. Spiegazione della capillarità.
I. Ma qual'è la ragione di così importanti fenomeni? Dalla descrizione delle leggi della capillarità si può agevolmente dedurre, che essa debba derivare da un intreccio della forza di attrazione molecolare del liquido con quella, che si esercita fra il liquido e la sostanza del solido, e finalmente colla gravità del liquido medesimo. E poichè (41. III. 7a) la differenza dei due livelli (interno ed esterno) è indipendente dalla densità e spessezza dei tubi (il che significa che non v'influiscono gli strati solidi del tubo, i quali si trovano sensibilmente distanti dalle molecule liquide), conviene dire, che questa attrazione del tubo non si esercita che sulle molecule prossime al contatto; ed è una vera attrazione (28. I. 4a) moleculare.
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